Un segnale della presenza e della vicinanza dello Stato ad Amatrice, il centro più colpito dal terremoto di quattro anni fa, che ha lasciato ancor oggi profonde ferite in tutto il centro Italia.
Giuseppe Conte, ha fatto visita alle terre colpite quattro anni fa dal terremoto che ha devastato i centri storici dell’Italia centrale e fatto più di 300 vittime e oltre quarantamila sfollati. Una devastazione che in gran parte è ancora visibile, con una ricostruzione in grave ritardo.
Una situazione sottolineata più volte negli anni passati dagli abitanti, che hanno denunciato di sentirsi abbandonati da parte dello Stato, e che anche alla cerimonia di commorazione non hanno volutamente riempito i posti previsti nella platea allestita nel campo di calcio del comune. Sono stati gli stessi abitanti a ribadire il proprio disagio a Conte che si è avvicinato per confrontarsi con la popolazione.
Conte ha tenuto un profilo basso, ribadito anche in una delle poche dichiarazioni rilasciate ai giornalisti. Il Premier ha però anche ricordato che Il processo di ricostruzione “è lungo e complesso: le leggi per accelerare e semplificare le abbiamo fatte – ha aggiunto - ma tra sei mesi, un anno, non cambierà nulla, anche se il Recovery Fund potrà dare un contributo per integrare le risorse già stanziate”.
E in occasione della ricorrenza del terremoto che colpì l'Italia Centrale anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha diffuso un messaggio, ricordando come “nonostante tanti sforzi impegnativi, l'opera di ricostruzione dei paesi distrutti - da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo- è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica” “La - ha aggiunto - deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza”.
Alessandro Martegani