È una settimana cruciale per il governo Conte. In mattinata il premier darà le dimissioni per puntare al reincarico per la formazione di un Conte-ter.
Secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, il premier avrebbe già potuto recarsi al Quirinale o per dimettersi e tentare di ottenere subito un reincarico, contando sul sostegno di responsabili centristi, o più semplicemente per informare il capo dello Stato sull'evoluzione della situazione politica.
Da capire ora il rapporto con Matteo Renzi e la presenza o meno nella maggioranza di Italia Viva. Se Conte avesse un gruppo centrista che lo appoggiasse i voti dei renziani potrebbero essere solamente aggiuntivi e non determinanti. Se ciò, però, non si verificasse ed i responsabili non fossero sufficienti, il sostegno di Renzi diventerebbe di nuovo indispensabile.
Intanto il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico puntano alla "soluzione pilotata" della crisi per cercare di governare, oppure si va al voto. Anche Liberi e Uguali ha espresso "convinto sostegno a Giuseppe Conte" ed inoltre, il ministro della Salute, Roberto Speranza, dell’attuale premier ha detto "è la persona giusta per guidare il Paese in una fase così difficile".
Salta la votazione prevista per mercoledì in Parlamento sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede, visto che durante un governo dimissionario non si possono votare risoluzioni che coinvolgono l'esecutivo.
Dall'opposizione Silvio Berlusconi ribadisce che non c'è nessuna trattativa in corso per sostenere il governo, quindi sembra, se non impossibile, almeno improbabile un aiuto da parte di qualche rappresentante di Forza Italia. Lo stesso Berlusconi ha più volte dichiarato di voler affidarsi alla saggezza politica del Capo dello Stato per la soluzione della crisi, con un nuovo governo che affronti l'emergenza oppure restituendo la parola agli italiani.
Previsto comunque un vertice del centrodestra per ribadire l'unitarietà della coalizione.
Davide Fifaco