Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, è ritornato in Lombardia per visitare le altre zone colpite gravemente dal contagio del Coronavirus, come Lodi, Piacenza e Cremona. Il premier ha dichiarato "Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più" ed ha aggiunto "Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così". È il rischio di contagio di ritorno e la conseguente possibile riesplosione di focolai a spingere il governo ad adottare un allentamento delle misure ma con prudenza, ha spiegato Conte, che ha sottolineato l'importanza dei vari test, sia quelli sierologici che ovviamente i tamponi, in modo da formare un patrimonio informativo per gestire la seconda fase con maggiore sicurezza, per non ritrovarsi in una situazione senza controllo. Inoltre la "strategia sanitaria" per la "fase 2" prevede "un approccio anche più scientifico sul tracciamento dei contatti" che avverrà attraverso l'ormai "famosa app". Applicazione che sarà su "base volontaria", perché "non possiamo obbligare nessuno a scaricarla", ha concluso Conte.
Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha affermato: "Chi sbaglia si assumerà la responsabilità dell'aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio" ed ha aggiunto che ci sarà un momento, dopo il 18 maggio, in cui conteranno le differenza territoriali; il governatore del Veneto, Luca Zaia ha risposto “il Governo ha l'obbligo della vigilanza, di intervenire impugnando le ordinanze. Ma lo deve fare con tutti quelli che le hanno fatte non si fa per colore politico, si fa per ordinanza".
Intanto in Friuli Venezia Giulia i casi accertati positivi al Coronavirus sono 2.995, con un incremento di 18 unità. Si registrano 7 decessi in più rispetto alla precedente comunicazione, che portano a 278 il numero complessivo di morti da Covid-19 I totalmente guariti sono 1.331. Per quanto riguarda i decessi, quello di Trieste è il territorio più colpito con 144 vittime; seguono Udine con 70, Pordenone con 60 e Gorizia con 4.
Davide Fifaco