Un atteggiamento responsabile e rigoroso ma anche maggiore attenzione a non diffondere allarmismo e a non danneggiare l’economia.
È il cambio di rotta deciso dall’Italia a una settimana dallo scoppio dell’emergenza Coronavirus. Le previsioni nere per commercio e turismo, e i dati molto negativi che giungono dai mercati, sembrano aver consigliato un atteggiamento meno allarmistico nella diffusione delle notizia e anche nella prevenzione.
Saranno notificati soltanto i casi più gravi, e i tamponi saranno effettuati solo sui casi sintomatici: una linea che dovrebbe dare respiro agli ospedali, al limite della capienza e delle attività negli ultimi giorni nelle aree interessate al contagio, ma a soprattutto far calare numeri e attenzione sulla diffusione della malattia.
Se da una parte la Commissione europea ha lodato l’Italia per aver agito in modo immediato e risoluto, dall’altra il governo e anche i mezzi d’informazione puntano a ridurre la portata del fenomeno, sottolineando come solo una minima parte della popolazione sia stata interessata alle misure di prevenzione, e come in ogni caso i malati sintomatici siano pochissimi. Anche per le vittime si parla ormai di morti “con il coronavirus” e non più “a causa del coronavirus”, a sottolineare che tutte le persone decedute soffrivano già di gravi patologie. Gli ultimi dati parlano di 650 i positivi, ma la protezione civile, ha anche ricordato come ci siano anche 40 guariti.
Anche il Friuli Venezia Giulia sta valutando la possibilità di non prorogare ulteriormente i provvedimenti di massima precauzione oltre di primo marzo.
La diffidenza e le precauzioni verso viaggiatori e mezzi provenienti dall’Italia però continua e aumenta: solo nelle ultime ore la British Airways e la EasyJet hanno deciso di cancellare nuovi voli verso il nord Italia almeno fino al 28 marzo, e gli Emirati arabi Uniti hanno deciso di cancellare le ultime due tappe del Tour degli Emirati, dopo che "membri dello staff" italiani sono stati trovati positivi al coronavirus.
Alessandro Martegani