Giuseppe Conte è salito al Quirinale e si è dimesso. Il premier ha avuto un veloce colloquio col presidente della Repubblica che ha accettato le dimissioni e chiesto al governo, come di rito, di rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Successivamente Conte ha incontrato anche i presidenti di Senato e Camera. Da mercoledì pomeriggio inizieranno al Quirinale le consultazioni come annunciato dal segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.
Intanto nel Consiglio dei ministri di questa mattina Conte aveva ringraziato l'intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per il lavoro svolto insieme quotidianamente in questi mesi. Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, si è chiuso con un momento "molto affettuoso" e gli applausi dei ministri al premier.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha commentato la situazione odierna sui social, scrivendo: "È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la Nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto. Il Movimento 5 Stelle rimane il baricentro del Paese e insieme al presidente Giuseppe Conte offriremo il nostro contributo per la stabilità. Questo è il nostro impegno, a questo fine stiamo lavorando. Rendiamoci conto di ciò che sta succedendo in Italia". Di Maio sottolinea inoltre che Conte "ha appena rassegnato le dimissioni per via di una crisi di governo senza alcun senso".
Il centrodestra, intanto, ribadisce di essere unito nel dire no al Conte-ter. Il leader della Lega, Matteo Salvini, afferma: "Diciamo no al taglio delle pensioni, all'aumento delle tasse su casa e risparmi, alla scuola nel caos della Azzolina, alla giustizia forcaiola di Bonafede, ai cantieri bloccati dai No grillini, a politiche contro la famiglia e ai porti aperti a scafisti e clandestini. Il Centrodestra punta sul lavoro, sulla velocità e la semplificazione, sul merito, sulla crescita, sulla famiglia, sull'innovazione, sulla green economy senza ideologie e penalizzazioni, sulla salute per tutti, nessuno escluso. In una parola, sulla Libertà", conclude Salvini.
Davide Fifaco