Foto: Reuters
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Seconda giornata di consultazioni, a Montecitorio, per Mario Draghi. Il primo colloquio è stato con i rappresentanti del gruppo per le Autonomie del Senato, i cui esponenti hanno dichiarato di essere disponibili ad ogni soluzione che dia stabilità, in una cornice europea e nel rispetto delle autonomie speciali e delle minoranze, tematiche alle quali Draghi sembra aver dato grande attenzione.

Per quanto riguarda il gruppo di Liberi e Uguali, Loredana De Petris ha spiegato che il suo partito ha elencato al premier incaricato i punti prioritari e fondamentali, considerati degli spartiacque, come lo è il fatto che l'alleanza Pd-M5S-Leu è strategica e deve essere una base forte. Leu chiude inoltre ad ogni possibile presenza nel governo di forze come la Lega e le forze sovraniste di destra ed ha precisato che non firmerà mai un programma di un governo in cui ci sia la flat tax.

Particolare attesa c'era intorno alla delegazione di Italia Viva, partito che di fatto ha dato il via alla crisi ed al coinvolgimento di Draghi. Il leader del partito, Matteo Renzi, ha ringraziato l'ex presidente della Bce perché già dall’averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. Renzi ha definito Draghi "una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti" ed ha aggiunto che "nel periodo storico in cui l'Italia avrà più soldi da spendere nella storia, chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio". Il leader di Italia Viva ha concluso dicendo: "Sosterremo il governo Draghi indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno. Chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l'appello del presidente della Repubblica che ha escluso per questo governo una connotazione politica e ha parlato di un governo in cui tutte le forze possano dare un sostegno".

Intanto dal Movimento 5 Stelle fanno sapere che l'unico modo per avere una coesione del Movimento stesso sarà quello di un confronto di tutti gli iscritti su Rousseau. Sembra inoltre che della delegazione pentastellata farà parte anche Beppe Grillo.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha invece escluso la possibilità di un appoggio esterno ad un esecutivo Draghi. "O ci sei o non ci sei, non è il momento di cose strampalate" - precisa Salvini - "Se poi non ci fossero le condizioni, lo ringraziamo e stiamo all'opposizione ma l'intenzione è di partecipare da primo partito del Paese".

Da alcune indiscrezioni trapela, inoltre, che ci sarà anche un secondo giro di consultazioni.

Davide Fifaco