Il ministro Valditara ha annunciato una serie di cambiamenti significativi nei programmi scolastici italiani, che interesseranno il ciclo d'istruzione dall'infanzia alle medie, con una successiva estensione alle superiori. Le modifiche, illustrate in un'intervista a Il Giornale, riflettono una visione educativa che punta a rafforzare le radici culturali e linguistiche del Paese, introducendo innovazioni in vari ambiti disciplinari.
Tra le novità più discusse c'è la possibilità di reintrodurre il latino nelle scuole medie a partire dalla seconda classe. Il ministro ha spiegato che questa scelta è motivata "dall'importanza di riavvicinare i giovani alle radici della lingua italiana, offrendo loro un accesso diretto a un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni". Una delle modifiche più significative riguarda l'abolizione dell'insegnamento della geostoria nelle scuole superiori. Il nuovo approccio prevede una narrazione storica più "snella", focalizzata sulla storia d'Italia, dell'Europa e dell'Occidente. Il nuovo piano educativo prevede anche un potenziamento dell'insegnamento della letteratura e della grammatica fin dalla scuola elementare, "per far riscoprire agli studenti il piacere della lettura e migliorare le loro competenze di scrittura". Si intende inoltre valorizzare la "scuola della memoria", introducendo testi da imparare a memoria, come filastrocche e scioglilingua. Un'altra innovazione riguarda l'introduzione della musica sin dalla prima elementare. L'educazione musicale sarà orientata a sviluppare la comprensione della civiltà musicale e a stimolare la fantasia e la creatività degli alunni.
Valditara ha annunciato che le nuove indicazioni saranno oggetto di un ampio dibattito pubblico, che coinvolgerà scuole, associazioni disciplinari e altri attori del mondo educativo. L'obiettivo è completare i ritocchi finali entro marzo, per consentire l'entrata in vigore dei nuovi programmi con l'inizio dell'anno scolastico 2026-2027.
B.Z.