Marcello De Angelis, in seguito alle polemiche sorte dopo le sue dichiarazioni sulla strage di Bologna ed alle reazioni al testo antisemita di una canzone da lui scritta, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico di capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Lo ha comunicato con una lettera inviata al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a cui aveva anticipato la decisione nel corso di un colloquio privato. Rocca ha accettato le dimissioni con effetto immediato.
Nella lettera De Angelis scrive: "Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa".
Sulla canzone intitolata "Una razza di mercanti", in cui si scaglia contro gli ebrei, l'ex responsabile della Comunicazione dichiara: "Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile, aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa, persone che apprezzo, ammiro, a cui voglio bene e persino miei familiari. Non so se potrò mai perdonarmi per questa cosa e non mi aspetto che lo facciano altri. Non posso consentire che le mie responsabilità passate possano macchiare o offuscare lo straordinario lavoro che tante persone migliori di me stanno compiendo per il bene comune".
Rocca ha voluto ringraziare De Angelis per il senso di responsabilità dimostrato e per aver messo al riparo la Regione Lazio "dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane" affermando di poter "testimoniare in prima persona l'evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore, che non può cancellare il suo passato, ma che contribuirà a formare il suo presente e il suo futuro".
Davide Fifaco