Foto: MMC RTV SLO
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Il governo italiano difende a spada tratta una manovra "prudente", scelta che ha "premiato" e che rappresenta "un valore", rivendica il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che aggiunge: "È stato più volte richiamato dall'opposizione, quasi fosse da censurare, l'atteggiamento che il governo ha adottato di prudenza. Rivendico come un valore questa prudenza. Avendo consultato Treccani, il contrario di prudenza è avventato, temerario, sconsiderato. Come governo che prima di partire a redigere il proprio bilancio aveva 90 miliardi di interessi passivi, non ci possiamo permettere di essere né temerari né avventati né sconsiderati".

L'unico rammarico - aggiunge Giorgetti - è "non aver potuto fare di più per la famiglia e i figli". "Il problema è che un Paese dove non nascono più bambini e che invecchia è un Paese che non ha futuro", ha aggiunto.

Non sono mancate le tensioni, non tanto sui contenuti quanto sull'impossibilità di toccare il provvedimento, arrivato praticamente blindato a Palazzo Madama ad una settimana dall'esercizio provvisorio.

Per il testo si va verso il via libera finale con la fiducia e contro la prassi del monocameralismo di fatto si scatena la protesta delle opposizioni insieme a quella del relatore di maggioranza, Guido Quintino Liris di Fratelli d'Italia.

Per quanto riguarda la sanità, "La spesa sanitaria pro-capite è aumentata" - ha sottolineato Giorgetti - "ci sono stati diversi punti di vista sul fatto che sia stata tagliata o aumentata. I freddi numeri dimostrano che la spesa pro-capite depurata dall'inflazione è aumentata del 10,6% alla fine del 2026".

Il ministro ha poi affermato di non condividere l'affermazione secondo cui "togliamo risorse e sostegno agli alunni meritevoli. In 5 anni la scuola italiana ha perso 500 mila studenti e la spesa è rimasta costante. Gli insegnanti di sostegno erano 95 mila nel 2012 e sono 234 mila nel 2024: l'assistenza, per quanto riguarda gli alunni bisognosi, non è stata fatta mancare in nessun modo".

L'esecutivo ha dunque chiesto la fiducia in Aula al Senato sull'approvazione del disegno di legge di bilancio senza modifiche rispetto al testo uscito dalla Camera dei deputati in prima lettura.

Davide Fifaco