Il fisico Carlo Rovelli, ospite ieri sul palco del Concerto del Primo Maggio, nel suo intervento "parlato" è andato all'attacco delle spese militari e dei "piazzisti di strumenti di guerra" che costruiscono strumenti di morte "per ammazzarci l'un l'altro". Rovelli ha dichiarato: "Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece, di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso" e poi, pur senza nominarlo direttamente, ha puntato il dito contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, che in passato è stato presidente della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza: "In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo".
La conduttrice dell'evento, Ambra Angiolini, è intervenuta per chiarire come "non ci sia censura", e per sottolineare come all'intervento critico del fisico avrebbe dovuto seguire una replica per par condicio: "Dispiace che non essendo un dibattito politico, quando si attacca qualcuno, come nell'intervento del professor Rovelli, dovrebbe esserci un contraddittorio che non c'è stato", ha affermato.
La stessa Ambra ha comunque lanciato una provocazione contro le disparità di genere. "Avvocata, ingegnera, architetta. Tutte queste vocali in fondo alle parole sono, saranno armi di distrazione di massa? Ci fanno perdere di vista i fatti e i fatti sono che una donna su cinque non lavora dopo un figlio, che guadagna un quinto in meno di un uomo che copre la stessa posizione. Non lo diceva già la Costituzione nel 1948 che la donna doveva avere gli stessi diritti dell'uomo nell'art. 36?". "Che ce ne facciamo delle parole? - ha incalzato la conduttrice - Voglio proporre uno scambio: riprendetevi le vocali in fondo alle parole al femminile, ma ridateci il 20% di retribuzione. Pagate e mettete le donne in condizione di lavorare. Uguale significare essere uguale, e finisce con la e", ha concluso Ambra.
Davide Fifaco