Il premier italiano Mario Draghi usa parole dure parlando dell'attacco, che definisce "scellerato" da parte della Russia alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Draghi ha invitato la UE a reagire con forza e fermezza in difesa dell'Ucraina e proteggere i cittadini europei.
Intanto nel vertice dei ministri degli Esteri della Nato si è parlato di riportare il presidente russo Vladimir Putin al tavolo delle trattative, per raggiungere una soluzione diplomatica. Si andrà, invece, verso un 'no' alla no fly zone perché questo coinvolgerebbe direttamente la Nato nel conflitto e scatenerebbe uno scontro che avrebbe effetti devastanti su tutta l'Europa". A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio.
Entrando al vertice, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha affermato: "La Nato è un'alleanza difensiva, noi non cerchiamo il conflitto. Ma se il conflitto viene da noi saremo pronti".
L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, ha invece spiegato che la Russia sta usando "armi severamente vietate dalla Convenzione di Ginevra, ci sono numerose perdite civili. È importante avviare una missione per indagare su eventuali crimini di guerra commessi in Ucraina".
Duro nei confronti del presidente russo anche il vicepremier e ministro della Giustizia britannico, Dominic Raab, che afferma che Putin "è a rischio di finire in prigione per i crimini di guerra" che la giustizia internazionale gli potrà contestare per la guerra in Ucraina. Ed aggiunge che questo è "un rischio reale su cui Putin deve ora riflettere" e devono riflettere anche "tutti i comandanti militari" di Mosca disposti a "continuare a eseguire ordini illegali". Quanto alla conquista russa della mega centrale nucleare di Zaporizhzhia, Raab ha parlato di "un attacco sconsiderato" che il mondo deve "punire duramente".
Davide Fifaco