Simona Malpezzi è stata eletta all'unanimità capogruppo dei senatori del Pd, sostituendo Andrea Marcucci che ha precisato: “non ho subito diktat da nessuno. Il metodo è sbagliato, ma c'è valore simbolico di alcuni gesti”.
Malpezzi ha invece dichiarato che darà forma e sostanza ad una leadership femminile ed ha precisato: “E quindi nessuna neutralità, perché è proprio con le parole, il sapere e la capacità di cura di una donna che interpreterò questo ruolo. Senza lasciare nessuna indietro".
"In questo anno e mezzo - ha proseguito parlando della sua esperienza da sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento - ci sono stati snodi politici e personali che mi hanno reso chiara la fatica di essere donna in un posto apicale, la fatica nell'affermare l'autorevolezza e la forza del ruolo. Tutte cose che un uomo non deve fare, perché per un uomo è scontato. Io non vengo dal mondo del femminismo anche se godo certamente dei suoi frutti, però, come racconta bene Isabel Allende nel suo ultimo libro che mi è capitato tra le mani in questi giorni, il femminismo è prima di tutto una tensione emotiva, è quella cosa che a un certo punto ti fa capire che ti spetta lo stesso spazio del maschio che è seduto accanto a te, nel privato come nel pubblico. È la capacità di costruire relazioni autentiche con le altre donne, e di trarre forza dalla loro forza, perché nessuna rimanga indietro. Ho sperimentato sulla mia pelle la forza di questi legami, la capacità che hanno di darti uno sguardo nuovo. E con questo sguardo nuovo che io oggi arrivo qui", ha concluso Simona Malpezzi.
Fra qualche giorno, come si apprende da fonti parlamentari dem, si voterà inoltre per la nuova capogruppo alla Camera. Graziano Delrio ha fatto un passo indietro, sulla scia della richiesta del segretario Pd, Enrico Letta, di eleggere capigruppo donna sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama. I nomi in campo sono quelli di Debora Serracchiani e di Marianna Madia.
Davide Fifaco