Niente domande, anzi, le domande le pone direttamente l’intervistato.
Purtroppo non è un paradosso, ma l’impostazione data dallo staff della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel corso della sua recente visita a Trieste.
La tendenza a non accettare domande e a comunicare tramite dichiarazioni preconfezionate, è una pratica ormai consolidata della politica italiana, ma lo staff della seconda carica dello Stato ha infranto un’altra barriera: il programma, con un incontro in regione e la visita alla Foiba di Basovizza e alla Risiera di San Sabba non prevedeva alcuna occasione di contatto con i giornalisti, se non un annunciato appuntamento per una “dichiarazione” all’interno della Risiera.
Ben prima dell’arrivo della Presidente al monumento lo staff ha dichiarato che Maria Elisabetta Alberti Casellati, “non avrebbe risposto a domande” ma, una volta fatte schierare le telecamere da una parte e giornalisti dall’altra, è stato lo stesso addetto stampa della Presidente a prendere in mano il microfono di una giornalista, e a porre l’unica domanda consentita nel corso della visita. Immediatamente dopo tutti i giornalisti sono stati allontanati, in maniera nemmeno troppo gentile.
Un’auto intervista, un caso messo ancor più in rilievo dal contrasto con l’atteggiamento delle altre autorità presenti, fra gli altri il Presidente della regione Massimiliano Fedriga e il Sindaco Roberto Dipiazza, che si sono invece comportati in modo opposto, fermandosi a parlare con la stampa, e rispondendo a tutte le domande dei colleghi, anche su temi non direttamente connessi alla visita.
Atteggiamento ben diverso da quello dello staff della seconda carica dello Stato, che ha deciso invece d’imporre tempi, domande e risposte, e ha evidentemente perso un’occasione per dimostrare sensibilità per il lavoro dei colleghi, e disponibilità verso la stampa e il diritto all’informazione dei cittadini.
L’unica speranza è che si tratti di un caso isolato e non dell’avvio di una nuova prassi istituzionale: le interviste auto-gestite.
Alessandro Martegani