Nella propria relazione introduttiva alla direzione del Partito democratico, la segretaria nazionale Elly Schlein ha spiegato che è il momento di mobilitare tutto il partito sull'agenda per l'Italia e l'Europa, ma soprattutto di ricostruire un'identità chiara e riconoscibile. Schlein ha poi ringraziato Roberto Speranza ed Articolo Uno e Pier Luigi Bersani per la scelta coraggiosa di rientrare e dare una mano.
"Lavoriamo tutti insieme, in maniera corale, serve un'orchestra che suona lo stesso spartito. Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono" ha sottolineato la segretaria del Pd.
Schlein ha poi proseguito affermando: "Proponiamo un'estate militante" su alcuni temi, come il Pnrr. "Chiedo ai parlamentari e alle parlamentari di organizzare sui territori un confronto sui Pnrr, così sentiremo suonare dal basso una sveglia per il governo". "L'altra grande questione è l'autonomia differenziata - prosegue la leader del Pd - che vuol portare a compimento i mai sopiti sogni della secessione leghista".
La segretaria dem ha poi spiegato: "Continuiamo a insistere con le altre opposizioni sul salario minimo, l'auspicio è arrivare a una posizione comune. Spingiamo per un congedo paritario di tre mesi, anche su quello si può lavorare con le opposizioni" ed ha aggiunto: "Apprezziamo e guardiamo con attenzione alla manifestazione di sabato della Cgil sulla sanità pubblica. Noi ci saremo, saremo al loro fianco".
Sulla sanità pubblica Schlein dichiara: "Chiediamo a tutte le federazioni di mobilitarsi" su questa questione, "lasciamo ai territori la scelta delle forme, iniziative pubbliche, banchetti. L'importante è tenere alta l'attenzione su quello che Meloni non sta facendo".
Infine, uno degli argomenti più controversi, la questione Ucraina. La segretaria del Pd sottolinea: "Siamo sempre stati chiari e lineari nel pieno supporto all'Ucraina per la difesa anche con aiuti militari. Abbiamo tenuto e continueremo a tenere un atteggiamento coerente, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta, facciamo nostre le parole di Mattarella di non distogliere la ricerca di un approdo di pace. Una forza di sinistra come la nostra non può dismettere la parola pace".
Davide Fifaco