La giornata del ricordo è stata preceduta da tensioni e polemiche quest'anno: il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, aveva reagito nella scorse settimane una presentazione di un libro al Circolo della Stampa di Trieste dedicato alle foibe, ma la polemica è nuovamente scoppiata nella settimana che precede le cerebrazioni del ricordo.
Fedriga ha accusato di negazionismo il convegno sulle Foibe organizzato dall'Anpi di Parma il 10 febbraio, che vede fra i relatori gli storici Alessandra Kersevan, Claudia Cernigoi e Sandi Volk, sostenitori di tesi che tendono a rivedere la storia delle foibe, limitando le responsabilità dell'esercito Jugoslavo, e definendo la Foiba di Basovizza un "Falso storico" .
"La Regione - ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga - si dissocia e condanna formalmente convegni come quello, il cui unico fine non è la ricerca di verità storiche, bensì lo svilimento di un dramma vissuto dalle comunità italiane sul territorio nazionale e su quello dell'ex Jugoslavia".
L'Anpi Nazionale si è dissociata dal convegno, ma il caso è divertato nazionale, con il ministro dell'interno Matteo Salvini che ha auspicato una revisione dei contributi "alle Associazioni, come l'Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra''.
Ancor più dura l'assessore veneto Elena Donazzan, che, replicando ai direttivi locali dell'Anpi che avevano anche definito le foibe "un'nvenzione dei fascisti", ha chiesto al Presidente della Repubblica di difendere gli italiani e la memoria di Norma Cossetto Medaglia d'Oro al Valore Civile, e pensareseriamente a sciogliere l'Anpi.
Non è mancata la replica degli organizzatori: Alessandra Kersevan ha parlato di un clima da caccia alla streghe, mentre Sandi Volk ha scritto una lettera al ministro Salvini al governatore Fedriga, invitandoli a leggere gli studi presentati e smentendo che ci siano intenzioni o teorie negazioniste.
Alessandro Martegani