Nonostante siano obbligatorie dal lontano 2006, un automobilista su tre in Italia non allaccia le cinture di sicurezza. È uno dei dati che emerge dalla ricerca “Osservatorio Stili di Guida Utenti”, commissionata dall’Anas, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade.
Lo studio prende in esame le abitudini alla guida degli italiani su tre tipologie di strade e autostrade, analizzando il comportamento di 6000 utenti, e rivela come ci sia ancora molto da lavorare sul tema della sicurezza sulle strade.
Il 28 per cento dei conducenti infatti rivela di non allacciare le cinture di sicurezza, un dato che passa al 31 per centro per i passeggeri sul sedile anteriore e addirittura all’81 per i passeggeri sui sedili posteriori. Medie ben al di sotto di quelle europee, dove il 90 per cento dei guidatori indossa le cinture alla guida.
Non va meglio se si guarda alle misure a protezione dei bambini: un automobilista su due dichiara di non utilizzare i seggiolini, peraltro obbligatori per legge, più o meno la stessa percentuale di quelli che ammettono di non usare gli indicatori di direzione per i sorpassi in autostrada. Un automobilista su dieci ammette poi di utilizzare in modo improprio il cellulare alla guida.
Non si tratta però di scelte prese coscientemente, per infrangere le norme di sicurezza, ma, secondo lo studio, di comportamenti dovuti a fattori psicologici che influiscono sulla mancata percezione del rischio e su cui la stessa Anas intende lavorare per centrare l’obiettivo di ridurre del 50 per cento le vittime d’incidenti stradali entro il 2030. Sono previsti investimenti per quasi 16 miliardi, l’adeguamento della rete con pavimentazioni sempre più performanti, illuminazione più efficiente, la realizzazione di barriere di sicurezza di ultima generazione, ma anche la promozione e diffusione di una cultura della sicurezza stradale: oltre il 93 per cento degli incidenti infatti deriva dal comportamento del guidatore.
Alessandro Martegani