L'ipotesi che sta già circolando da qualche giorno, in Italia, è che per il personale scolastico potrebbe essere inserito l'obbligo del green pass, considerando, in particolare, l'incidenza dei vaccinati tra insegnanti e personale, che è già altissima, circa dell'85%. In quattro Regioni, Sicilia, Liguria, Sardegna e Calabria, si registra un numero consistente di insegnanti scettici sull'immunizzazione. Meno probabile la possibilità di ricorrere alla didattica a distanza e di intraprendere percorsi con misure specifiche nel caso il numero di vaccinati fosse ancore basso.
La volontà del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ed in generale del governo è di ripartire con le lezioni in presenza, seguendo le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico. Sarà inoltre fondamentale, nei trasporti, aumentare il numero delle corse, visto che l'80% della capienza non è sufficiente a garantire distanziamento su metro e autobus.
Le forze politiche avevano pensato anche di allargare la platea di persone per le quali rendere obbligatoria la certificazione, tra queste ristoratori ed istruttori di palestra, ma per il momento questa possibilità è stata accantonata, per questioni di tempistica, visto che l'obbligo di green pass entra in vigore venerdì.
I presidenti di Regione si sono inoltre detti pronti a discutere la bozza di Protocollo per la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzo contenuto, con un provvedimento che prevede l'intesa con il Commissario per l'emergenza, il ministero della Salute e le farmacie, per un prezzo calmierato dei tamponi, attorno ai 6-7 euro.
Dal punto di vista politico, intanto, sono stati circa 1.300 gli emendamenti sul green pass presentati in commissione Affari sociali alla Camera, di cui oltre 900 della sola Lega, la forza più critica sulla certificazione.
Davide Fifaco