Attenti ai diritti degli immigrati, all'ambiente e consapevoli dell'importanza della democrazia ma critici nei confronti del sistema politico. Questo il profilo dei 13-14enni italiani dall'Indagine IEA ICCS (International Civic and Citizenship Education Study), lo studio internazionale più ampio mai condotto sull'educazione civica e alla cittadinanza.
L'83% degli studenti italiani - contro il 74% della media internazionale - concorda sul fatto che la democrazia "è ancora la migliore forma di governo per il proprio paese". Inoltre, gli studenti italiani dichiarano di essere più propensi a partecipare alle elezioni in futuro rispetto alla media internazionale, seppure con un calo nel punteggio rispetto ai cicli precedenti.
Agli studenti è stato chiesto di indicare quanto si fidassero delle istituzioni, come ad esempio, il governo nazionale, il parlamento, i media tradizionali, i tribunali. In Italia, rispetto al passato, si evidenzia un calo nella fiducia di oltre 10 punti percentuali.
La partecipazione politica attesa degli studenti italiani è superiore a quella media internazionale e costante rispetto al 2016. Gli studenti tredici-quattordicenni italiani, inoltre, si mostrano più aperti dei coetanei stranieri anche rispetto all'immigrazione e ritengono che "i figli degli immigrati dovrebbero avere le stesse opportunità di studio degli altri bambini", "gli immigrati dovrebbero avere gli stessi diritti delle altre persone nel Paese, dovrebbero avere l'opportunità di conservare i propri usi e costumi". Infine, pensano che "gli immigrati che vivono da diversi anni in un Paese, dovrebbero avere l'opportunità di votare alle elezioni" perché "portano molti benefici culturali, economici e sociali".
Infine, la ricerca svela che, sia in Italia che all'estero, dove lo status socioeconomico familiare è più elevato, gli studenti hanno mostrato una conoscenza civica mediamente più alta rispetto agli studenti con status socioeconomico più basso.
Davide Fifaco