Finanziamento illecito ai partiti, traffico d’influenze, corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio: non sono accuse da poco quelle per cui la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio, a carico di undici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti a “Open”, la fondazione nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, e organizzare, ad esempio, i convegni della Leopolda.
Lo stesso senatore, ex premier ed ex segretario del Pd, risulta nella lista degli indagati, accanto ad altri nomi noti: fra gli altri la deputata di Italia Viva ed ex ministra Maria Elena Boschi, l’ex ministro Luca Lotti, l’ex presidente di Open Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai, praticamente tutti i componenti del cosiddetto “Giglio magico”, il gruppo dirigente che ha affiancato Renzi negli ultimi anni. Rischiano il processo anche alcuni imprenditori: Patrizio Donnini, Riccardo Maestrelli, Pietro Di Lorenzo, Alfonso Toto e i manager della British American Tobacco Giovanni Carucci e Carmine Gianluca Anzalone.
Al centro dell’inchiesta soprattutto un movimento d’ingenti somme di denaro versate da parte di alcuni imprenditori alla fondazione tra il 2012 e il 2018, spese in parte, secondo gli inquirenti, per sostenere l’attività politica di Renzi, violando le norme di bilancio e del finanziamento pubblico ai partiti.
L’udienza preliminare si terrà il quattro aprile, ma intanto Matteo Renzi ha già reagito: “Io non ho commesso reati – ha commentato – e spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso. Si tratta – ha aggiunto riguardo la richiesta di rinvio a giudizio - di un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019 poi giudicati illegittimi dalla Corte di Cassazione”. “Finalmente – ha concluso – inizia il processo nelle aule e non solo sui media e i cittadini potranno rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell’accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze”.
Renzi ha anche annunciato di voler presentare una denuncia penale nei confronti dei magistrati responsabili dell’indagine per violazione delle norme regolano le indagini nei confronti dei parlamentari e per abuso d’ufficio.
Alessandro Martegani