In Italia si sta svolgendo uno studio di siero-prevalenza, per indagare su quante persone sono venute a contatto con il Coronavirus e capire qual è la sua circolazione. Le stime variano da territorio a territorio, ma si calcola che circa il 90% degli italiani non sia entrato in contatto con il virus. Una gran parte della popolazione è quindi ancora a rischio contagio, considerando che per l'immunità di gregge almeno l'80% delle persone dovrebbe venire a contatto con il Coronavirus. Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità , ha spiegato che si è raggiunto l'importante obiettivo di tenere l'indice “R” sotto 1 ma ha anche sottolineato come sia ancora necessario stare molto attenti, anche in merito all'ipotesi di allentare alcune misure sulla presenza dei bambini nei parchi.
Intanto, in attesa della produzione di un vaccino, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha affermato che “visti i danni che ha creato il virus, non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio”. La copertura dovrà infatti fare in modo che nessuno rimanga più contagiato. Anche l'uso della mascherina sarà fondamentale, secondo Sileri, che ha aggiunto che è un presidio che deve essere prodotto anche in Italia.
A livello locale, a Trieste 19 persone sono state trovate positive nel reparto di Medicina d'Urgenza nell'Ospedale di Cattinara, tra cui 5 medici e 9 infermieri; i primi tamponi erano stati effettuati il 10 aprile. Il reparto è stato chiuso. Nel capoluogo giuliano rimane difficile anche la situazione nelle piccole case di riposo condominiali, dove non è possibile realizzare percorsi differenziati per pazienti Covid e non Covid. Sono circa 900 gli ospiti in questa condizione e tra le ipotesi al vaglio per risolvere il problema anche quella di trasferire gli anziani in una nave allestita per l'emergenza del Coronavirus nel porto di Trieste.
Davide Fifaco