Mancano meno di 48 ore alla chiusura del primo semestre di “Cashback”, il meccanismo lanciato dal governo Conte che restituisce agli italiani parte delle somme pagate per acquisti effettuati e con dispositivi elettronici come carte di credito, prepagate e app di pagamento, ma la misura non sarà rinnovata.
Il Premier Mario Draghi infatti ha congelato la misura per la seconda parte dell’anno, puntando a recuperare un miliardo e mezzo da destinare ad altri scopi, e tutto lascia pensare che non sarà rinnovata.
L’iniziativa, pensata per favorire i pagamenti tracciabili e ridurre così l’evasione fiscale, era stata un successo: quasi nove milioni di italiani hanno aderito, con quasi 790 milioni di transazioni elaborate e 6,4 milioni di strumenti di pagamento registrati. Solo poco meno di sei milioni di italiani hanno però effettuato il numero di transazioni sufficiente, 50 in sei mesi, e riceveranno il rimborso, presumibilmente entro agosto.
Tutti gli strumenti dovevano essere preventivamente registrati sulla piattaforma nazionale, che memorizza cifre e numero delle transazioni e alla fine, dal primo luglio rimborserà il 10 per cento delle cifre spese, ma non più di 150 euro ogni 6 mesi e 300 euro l’anno, con un bonus da 1.500 euro riservato ai primi 100mila utenti per numero di transazioni.
Molto meno successo ha fatto invece l’altro meccanismo legato ai pagamenti tracciabili, vale a dire la Lotteria degli scontrini, che si basa su un codice rilasciato dal governo dopo una registrazione, che va esibito all’acquisto. Fra tutti gli scontrini vengono poi estratti un premio annuale da 5 milioni di euro per il consumatore, e uno da un milione di euro riservato all’esercente, ma anche premi mensili e settimanali di importo minore. Si tratta però di un meccanismo complesso, che rallenta le operazioni di pagamento, e che molti esercenti hanno dimostrato di non gradire. La maggior parte dei locali e dei negozi non hanno nemmano adeguato al sistema i registratori di cassa per leggere il codice lotteria.
Va verso l’esaurimento anche il bonus vacanze, un contributo fino 500 euro da utilizzare per soggiorni nelle strutture ricettive in Italia, riservato alle famiglie con un reddito medio basso, esteso fino alla fine di quest'anno, ma non fino al 30 giugno 2022, come si era ipotizzato in un primo tempo. Le richieste, inoltre, sono state chiuse alla fine del 2020 e non ci sarà una riapertura. La misura si è rivelata un insuccesso, probabilmente per il meccanismo farraginoso: dei 2,6 miliardi stanziati sono stati spesi solo 820 milioni, e più di un milione e mezzo di italiani hanno chiesto il contribuito ma non l’hanno utilizzato.
Alessandro Martegani