"L'Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l'unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni".
E' stata questa la replica della Lega, contenuta in un comunicato diffusio a pochi minuti dall'incontro al Quirinale fra il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte.
La salita al Colle di Conte aveva fatto temere un'immediata crisi di governo. Mattarella e Conte, salito al Quirinale per un colloquio durato poco più di un'ora, avrebbero fatto il punto della situazione, con riferimento ai possibili contraccolpi sui mercati, senza affrontare il tema di un'apertura di crisi o delle dimissioni del premier.
La tensione politica in Italia è comunque al massino dopo il voto del Senato che ha sancito una nuova frattura fra Lega e 5 Stelle.
Matteo Salvini, che ha annullato tutti i comizi già programmati "dell'Estate italiana tour", dopo la nuova vittoria incassata in Parlamento, chiederebbe la testa di almeno tre ministri per continuare: il responsabile delle infrastrutture Danilo Toninelli, la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta e il responsabile dell'economia Giovanni Tria, accanto a provvedimenti come il taglio delle tasse, l'autonomia, la riforma della giustizia, anche a scapito di temi cari ai 5 Stelle come il salario minimo.
Condizioni che ben difficilmente potranno essere accettate dai 5 Stelle, che però non sembrano ansiosi di andare al voto dopo il risultato ddelle europee e al momento non potrebbero nemmeno ricandidare molti esponenti di primo piano a causa del codice del partito che impone il limite dei due mandati.
Anche Luigi di Maio ha annullato gli impegni pubblici per incontrare i suoi, ma la sua leadership sembra ormai appannata, vista l'incapacità di contrastare Salvini. "Questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi - ha detto - siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle".
Una situazione che porta il governo sempre più vicino alla crisi, anche se l'ipotesi di elezioni a ottobre appare improbabile perché cadrebbe in piena sessione di bilancio.
Alessandro Martegani