Attacchi alle Ong, ma anche alla magistratura, all’opposizione e perfino al Ministero della difesa. Non si arresta la battaglia del ministro dell’interno Matteo Salvini per bloccare gli sbarchi nel Mediterraneo.
Il nuovo caso che ha coinvolto il veliero “Alex” della Ong Mediterranea, che è raggiunto Lampedusa nonostante il divieto imposto dal Ministero dell’interno e ha sbarcato 45 persone sull’isola, ha alimentato il fuoco della polemica, dopo il caso della Sea Watch.
La Alex, "si è sempre rifiutata di entrare in acque maltesi e pretendeva di essere accompagnata dalle autorità italiane fino a 15 miglia nautiche dalla Valletta – ha detto Salvini - per poi allontanarsi immediatamente ed evitare i controlli. È per questo che le operazioni si erano bloccate, - ha aggiunto - costringendo gli immigrati a inutili ore di attesa".
"Abbiamo detto sì a Malta ma ci è stato reso impossibile - ha però replicato il capo missione di Mediterranea Erasmo Palazzotto, indagato insieme al capitano Tommaso Stella per favoreggiamento all'immigrazione clandestina, rifiuto di obbedienza e resistenza a nave da guerra -. La decisione di dirottarci lì - ha aggiunto - era pura propaganda politica. Salvini voleva solo il nostro scalpo".
E mentre altre 19 persone sono giunte a Lampedusa nelle ultime ore, Salvini punta ora a far inserire in un nuovo decreto sicurezza un aumento delle multe, fino ad un milione di euro ha ipotizzato, ma anche il sequestro automatico dei mezzi navali delle Ong che non rispettano le indicazioni del governo.
Il ministro ha anche attaccato i magistrati che hanno deciso di non confermare gli arresti a Carola Rakete, la comandate della nave della Sea Watch è venuta a contatto con un mezzo della Guardia di finanza, e anche la ministra della difesa Elisabetta Trenta, che secondo il leader della Lega non collaborerebbe nel blocco navale.
Una posizione che sembra aver allontanato ancor di più la Lega dai 5 stelle, come rivelano alcuni commenti di esponenti grillini: "Qualcuno attacca i propri colleghi di governo inciampando in una gaffe dietro l'altra - ha detto riguardo a Salvini Manlio Di Stefano, parlamentare 5 stelle e sottosegretario agli affari esteri -. Forse - ha aggiunto - c'è chi finge di combattere un problema ma in fondo vuole che tutto resti com'è, perché gli porta consenso".
Alessandro Martegani