Giancarlo Giorgetti intervenendo in commissione Bilancio alla Camera sulla manovra, risponde subito alle critiche dell'opposizione e spiega: "Il ritardo per la presentazione del maxiemendamento, è dovuto al fatto che gli uffici del Mef erano pronti con il maxiemendamento ma la presidenza della Camera ha chiesto di evitare, dopo aver manifestato l'indisponibilità a considerare ammissibile il maxiemendamento se non spacchettato per omogeneità di materia. E noi abbiamo ceduto ad un lavoro molto complicato di spacchettamento del maxi per comporre e ricomporre le coperture".
Intanto l'interlocuzione con la Ue ha spinto il governo ad eliminare dalla manovra la soglia di 60 euro entro la quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare di usare il Pos, e ora si studiano forme di ristori per gli operatori che avranno l'onere delle commissioni.
Sul Pos la svolta si intuiva già nelle scorse ore dalle parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, confermate poi da Giorgetti. Il ministro, in commissione Bilancio ha delineato il maxiemendamento con cui si ritocca la legge di bilancio, con "misure di carattere sociale che riteniamo significative", ha spiegato.
Si allarga quindi la platea, da 20mila a 25mila euro di reddito, per il taglio di tre punti del cuneo fiscale. Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75. C'è l'indicizzazione piena per le pensioni 5 volte la minima. Il Reddito di cittadinanza sarà per 7 e non 8 mensilità nel 2023, e aumenta da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali per chi assume a tempo indeterminato i beneficiari del sussidio.
È inoltre prorogata al 31 dicembre la Cilas per il superbonus al 110%. Si ripristina la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. Si aumento dell'80% il congedo parentale. E si escludono le borse di studio destinate a studenti universitari con disabilità dal computo reddituale.
Infine, non cambia nemmeno opzione donne, che al momento prevede per il 2023 la possibilità dell'anticipo pensionistico con un'età di 60 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni.
Davide Fifaco