Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO

Ratificare il Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, comunemente chiamato “Fondo salvastati”, non crea alcun danno alle casse dello Stato anzi, la sottoscrizione del trattato potrebbe favorire la reputazione dei titoli di stato italiani sui mercati.
A dirlo non è l’opposizione o un istituto indipendente, ma lo stesso Ministero dell’Economia guidato dal ministro Giancarlo Giorgetti, che fa parte di una maggioranza e di un partito, la Lega, che hanno fatto della non adesione la Mes una bandiera degli ultimi anni.
Il Mes è un fondo creato per concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che, nonostante un debito pubblico sostenibile, si trovino in temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato. È guidato da un “Consiglio dei Governatori”, composto dai 19 Ministri delle finanze dell’area dell’euro, e l’Italia è l’unico paese dei 19 a non aver ancora ratificato il trattato, nonostante gli espliciti inviti in tal senso da parte d’istituzioni e partner europei: il timore del centro destra è che il Mes possa essere un modo per controllare la gestione dell’economia italiana e quindi di ridurre la sovranità nazionale, ma il Ministero dell’economia sembra pensarla in modo differente.
"Non si rinvengono nell'accordo – dice il MEF in una nota inviata alla Commissione Esteri della Camera - modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione”, e anche “l’eventuale l'attivazione del supporto rappresenterebbe una fonte di remunerazione del capitale versato e, indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati".
L’Italia, firmando il trattato, per il Ministero dell’economia, guadagnerebbe quindi in termini di reputazione internazionale, migliorando le valutazioni sui propri titoli di stato, che attualmente hanno un livello di credibilità fra i più bassi in Europa che comporta un aumento del tasso d’interesse pagato agli investitori per compensare i possibili rischi.
Il parere del Mes ha provocato l’interruzione della seduta in commissione esteri alla Camera, dove erano in discussione le proposte di legge di ratifica, e ha messo in evidente imbarazzo la maggioranza, mentre l’opposizione , che da sempre sostiene la necessità di ratificare il trattato, ha attaccato. "Non ratificare velocemente", ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, "intacca la credibilità internazionale del Paese: non so se il governo può permetterselo, di certo non può permetterselo l'Italia”.

Alessandro Martegani