Foto: MMC RTV SLO
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"Spetta a ognuno fare buon uso" dell'Intelligenza artificiale, ha detto il Pontefice nel suo intervento sul tema, e "spetta alla politica creare le condizioni perché un tale buon uso sia possibile e fruttuoso".

Richiamando l'importanza di una 'sana politica' per guardare con speranza al futuro, il Pontefice, ha evidenziato che "la società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali".

Papa Francesco ammonisce sul rischio che "l'intelligenza artificiale limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfezionate, estromettendo l'apporto di altre forme di verità e imponendo modelli antropologici, socio-economici e culturali uniformi".

"Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita a un essere umano", ha aggiunto il Papa rivolgendosi ai grandi della Terra. "In un dramma come quello dei conflitti armati - ha osservato - è urgente ripensare lo sviluppo e l'utilizzo di dispositivi come le cosiddette 'armi letali autonome' per bandirne l'uso, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano".

Bergoglio ha affermato ancora: "Si registra come uno smarrimento o quantomeno un'eclissi del senso dell'umano e un'apparente insignificanza del concetto di dignità umana. Sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell'Occidente, la categoria di persona umana" ed ha evidenziato: "Nessuna innovazione è neutrale. La tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre".

Davide Fifaco