Da un più 0,6 per cento a un meno 8. È lo spaventoso effetto sul Prodotto interno lordo italiano generato dall’epidemia di Covid-19 e dal successivo lockdown.
Le cifre sono contenute nel Documento di economia e finanza, approvato dal Consiglio dei ministri, che ha anche confermato la richiesta alle Camere di programmare uno scostamento di bilancio che potrebbe arrivare fino a 55 miliardi nel 2020, e a 24 nel 2021.
L'emergenza Covid peserà sui consumi, che dovrebbero registrare quest'anno un calo del 7,2 per cento, e sugli investimenti, con una flessione del 12,3 per cento. Le esportazioni caleranno del 14,4 e le importazioni del 13,5. Cifre che ricordano da vicino la precedente crisi globale del 2008.
Il governo ha annunciato anche un pacchetto di misure per una “drastica semplificazione” in settori “cruciali per il rilancio degli investimenti come appalti, edilizia, commercio e controlli”, accanto a un piano di privatizzazioni per contenere il debito pari a tre miliardi l’anno.
La Camera intanto ha approvato il decreto Cura Italia, e si continua a lavorare sulla ripartenza del paese: già la prossima settimana, il 27 aprile, potrebbero riaprire i cancelli le fabbriche di macchine agricole. Il 4 maggio riapriranno le fabbriche e i cantieri. Una settimana dopo, l’11 maggio, è invece fissata la riapertura di molte tipologie di negozi, mentre solo il 18 maggio dovrebbero riaprire i bar e i ristoranti, anche se non si sa ancora con quali modalità.
Nulla da fare invece per piscine e palestre, luoghi ritenuti ad alto rischio, che potrebbero riaprire addirittura a settembre.
I tempi delle riaperture sono inoltre condizionati ai numeri dell’epidemia. Per un riavvio in sicurezza il fattore di contagiosità dovrà essere dello 0,5, vale a dire che due persone devono infettarne al massimo una. Un ritmo già presente nel paese, ma che potrebbe aumentare una volta riavviate le attività.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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