La battaglia legale tra Radio Maria e la Rtv slovena sì è sviluppata in particolare nel Nordest, area dove le Radio slovene sono ovviamente più ascoltabili, impegnando quindi i tribunali di Trieste, Gorizia e Treviso.
Come spiegato dal quotidiano di Trieste "Il Piccolo", Radio Maria da tempo chiede che la Rtv cessi con le interferenze provocate dal ripetitore collocato sul monte Nanos che "disturberebbe" circa il 70 per cento del territorio del Friuli-Venezia Giulia. L’emittente cattolica si appella inoltre alla necessità di accertare le interferenze sull'impianto di Porzus la cui potenza del segnale sarebbe dimezzata dall'emittente slovena.
In base a queste premesse i legali di Radio Maria chiedono un risarcimento attorno ai 2,5 milioni di euro, perché le interferenze slovene non alla sentenza rilasciata a Gorizia nel 2020 e soprattutto per la cattiva ricezione dei programmi, che avrebbe pesantemente svalutato il valore dell'impianto di Porzus, pari a 5 milioni di euro, e contribuito ad una forte diminuzione delle donazioni da parte degli ascoltatori dell'emittente cattolica.
I legali sloveni della Rtv contestano invece le interferenze di Radio Maria in Slovenia, sollecitando la dichiarazione della legittimità delle stesse trasmissioni slovene e l'illegittimità di quelle dell'emittente cattolica. Si chiede inoltre l'annullamento della perizia tecnica operata dai consulenti italiani che dava ampie ragioni a Radio Maria.
Ora le procedure devono sottostare a dei passaggi formali al termine dei quali (si parla di circa quattro mesi) la Corte sarà in grado di andare a sentenza, probabilmente quindi nella prossima estate si potrebbe concludere questa annosa questione.
Davide Fifaco