È stata un’altra notte di ricerche a Ischia, l’isola della Campania dove sabato mattina una frana ha investito un comune e causato otto vittime accertate, con quattro persone che ancora mancano all’appello.
I soccorritori hanno continuato a cercare per tutta la notte nel comune di Casamicciola, investito dalla colata di fango seguita a molte giornate di pioggia, ma le operazioni ricerca sono complicate dal fatto che la zona in cui sono state ritrovate la maggior parte dalle vittime è ancora raggiungibile solo a piedi, e i soccorritori sono costretti a scavare a mano, senza mezzi né ruspe.
Anche per questo si pensa a come liberare le strade, per favorire il passaggio dei mezzi e soccorrere le persone in difficoltà. Squadre di volontari stanno liberando con le vanghe gli accessi alle case per consentire ai residenti di entrare e recuperare i propri beni. Dovranno essere rimosse anche molte vetture trascinate a valle dalla furia dell'acqua e ora immerse nel fango.
Come spesso accade, accanto alle operazioni di emergenza, è già partito anche lo scambio di accuse sulle cause di disastri che purtroppo si ripetono ciclicamente in Italia. Proprio due giorni fa a Pordenone sono stati ricordati i n20 anni dall’inondazione del fiume Noncello che aveva messo sott’acqua tutta la città, inondando le case di quasi settemila le persone, ma per fortuna senza fare vittime.
In quel caso fu il cedimento di un argine a provocare il disastro, a Ischia invece alla base della tragedia sembrano esserci stati ancora una volta scarsa attenzione al territorio e soprattutto l’abusivismo edilizio, che distrugge le foreste e realizza case su terreni cedevoli e in aree a rischio. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha proposto di abbattere tutte le case abusive, mentre il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto ha dichiarato che “contro l'abusivismo edilizio basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare”.
Si torna anche a parlare del condono edilizio per Ischia voluto da Giuseppe Conte e Matteo Salvini nel 2018, all’epoca del governo giallo-verde, con cui erano state sanate proprio alcune delle case spazzate via dalla piena La sanatoria su Ischia che venne inserita nel decreto sul disastro del Ponte Morandi e aveva consentito la regolarizzazione anche di edifici costruiti abusivamente in aree ad alto rischio idrogeologico. Sull’Isola ci furono richieste di condono per circa 27 mila abitazioni su un totale di 60 mila, quasi la metà delle costruzioni di Ischia.
Alessandro Martegani