Qualche giorno fa era diventato un caso nazionale l'episodio di una professoressa di italiano di Palermo sospesa a causa di un video in cui alcuni studenti paragonavano Matteo Salvini al Duce. La docente è stata sospesa per 15 giorni con stipendio dimezzato per non aver vigilato sulla realizzazione del filmato da parte dei suoi alunni.
Ora un altro caso, che vede coinvolta un'insegnante di una scuola elementare del catanese, accusata dalla madre di un alunno di aver picchiato il figlio, obbligatolo a stare in piedi, di averlo fatto saltare la merenda ed inoltre di trattare tematiche politiche in classe, con “nozioni comuniste".
La maestra è stata sospesa per due giorni, ma la direzione scolastica ha precisato che il provvedimento è stato preso per il presunto schiaffo rifilato all'alunno, non per le accuse di plagio politico.
L'insegnante ha negato quanto a lei attribuito ed ha precisato di non aver mai fatto politica ma di aver solo letto in classe il Diario di Anna Frank nel giorno della Shoah.
Il legale della docente ha inoltre spiegato che i presunti maltrattamenti non sono stati confermati né dalla compagna di banco dell'alunno che avrebbe subito uno scappellotto né dalle altre maestre che erano presenti in classe.
Per questo motivo, l'avvocato ha già presentato querela nei confronti della dirigente scolastica dell'istituto. Secondo le prime ricostruzioni tutto era iniziato nel mese di novembre quando la maestra aveva cominciato il percorso didattico con i suoi bambini di terza elementare, conclusosi poi il 27 gennaio, il Giorno della Memoria. Dopo qualche lezione, una mamma aveva appunto scritto alla preside, lamentandosi dell'argomento trattato. Appena la notizia dei presunti maltrattamenti è divenuta nota, i genitori della classe si sono presentati a scuola con striscioni e cori a difesa dell'insegnante.
Davide Fifaco