Foto: Reuters
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La guerra in Ucraina ha creato delle tensioni geopolitiche non indifferenti anche in materia di sicurezza cibernetica; infatti, in Italia è stato rilevato “un aumento del 138% di attacchi ad infrastrutture critiche informatizzate di istituzioni, aziende e privati”. La Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, guidata da Ivano Gabrielli, ha svolto un’analisi tecnica della minaccia, indirizzata alle elaborazioni di informazioni di sicurezza preventiva.

Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche ha individuato nel corso dell’anno 2022, un totale di quasi 13mila attacchi, più del doppio rispetto l’anno precedente, e 334 sono le persone indagate. La Polizia Postale attraverso il suo Centro ha anche diffuso indicatori di compromissione e avvisi di sicurezza alle infrastrutture informatiche dicasteriali e nazionali.

Lo spropositato aumento dei cyber attacchi in Italia è stato generato dal conflitto in atto tra Mosca e Kiev, in particolare, come riportato dalla Polizia Postale, “risultano in corso campagne massive a livello internazionale dirette a sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici, quali comunicazione e difesa, tra cui figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi e campagne di disinformazione”. La polizia ha anche spiegato che “alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel cosiddetto dominio cibernetico”.

Dopo tutte le analisi svolte, gli specialisti della postale hanno deciso di “implementare l’attività di monitoraggio, attivando canali di diretta interlocuzione con Europol, Interpol e FBI, con l’obiettivo di elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore economico-finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali”.

B.Ž.