"Siamo ancora nel pieno dell'epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora", ad affermarlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha ancora una volta evidenziato l'importanza delle misure adottate per contenere l'epidemia Covid-19. "Si finirebbe per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri, ma servirà ancora tempo e gradualità”. Linea confermata anche dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia che ha affermato “le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come sempre avvenuto, il Consiglio dei Ministri su indicazione della comunità scientifica”. Dagli ultimi dati comunicati dalla Protezione Civile risulta che sono 10.779 i morti, con un aumento rispetto a ieri di 756; tra venerdì e sabato l'aumento era stato di 889. 13.030 le persone guarite dopo aver contratto il virus, 646 più di ieri.
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ha spiegato che "tra gli infermieri c'è il maggior numero di operatori sanitari positivi a Covid: circa 4 mila. Tra gli infermieri c'è chi muore di Covid per assistere ed essere vicino ai pazienti"ed ha lanciato un appello per garantire tutele e protezioni ai nuovi colleghi che hanno risposto alla chiamata della Protezione Civile per dare un rinforzo a chi sta già lottando contro il Coronavirus. Boom di risposte, peraltro, al bando per 500 infermieri hanno risposto in 10.000 professionisti. Si sottolinea inoltre la situazione critica in molte case di riposo.
Proseguono inoltre in tutta Italia le verifiche delle forze dell'ordine sulle norme di contenimento. Ieri sono state controllate oltre 200 mila persone ed 84 mila esercizio commerciali. Sanzionate quasi 5 mila persone, oltre 140 le denunce per false attestazioni sulle autocertificazioni e 49 quelle denunciate per violazione della quarantena. Coldiretti ha inoltre lanciato l'allarme per il rischio che si aggravi la situazione dei quasi 2 milioni e 700 mila italiani che sono costretti a chiedere aiuto per il cibo con la distribuzione di pacchi alimentari o nelle mense, anche a causa della perdita di opportunità di lavoro occasionale dovuta alle misure restrittive.
Davide Fifaco