Ancora nulla di fatto per la lista dei Ministri del governo italiano. Il presidente del consiglio incaricato è salito nel pomeriggio al Quirinale per riferire la situazione al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al termine dei colloqui non sono state però sciolte le riserve, per cui il premier incaricato tornerà domani mattina dal Capo dello Stato. In ballo la data per le nuove elezioni: spunta l'ipotesi 29 luglio.
Al termine dell'incontro con Mattarella, il premier incaricato Carlo Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza parlare con i numerosi giornalisti che lo attendevano per una dichiarazione.
Le insistenze generali per tornare al voto a fine luglio hanno consigliato a Cottarelli di prendere ancora del tempo per valutare fino a che punto ci sia convergenza tra le diverse forze politiche per tale scadenza. Al termine del giro di consultazioni informali lo stesso premier incaricato riferirà nuovamente a Mattarella. L'ipotesi in ballo è quindi quella di ritornare al voto il 29 luglio.
Intanto proprio il Movimento 5 Stelle è tornato a chiedere di votare il prima possibile, nella convinzione che quanto sta accadendo in questi giorni stia in realtà rafforzando sempre di più i pentastellati.
Anche il Partito Democratico si dice favorevole alla scadenza elettorale, che comunque verrà discussa nella direzione di partito che si svolgerà prima del voto di fiducia a Cottarelli. Sempre che non si faccia strada una ulteriore ipotesi di rinuncia.
Intanto a livello internazionale non sono mancate le polemiche dopo la dichiarazione del commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, che avrebbe affermato che "i mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto". Dichiarazione poi ritrattata dallo stesso giornalista che l'aveva pubblicata sui social, precisando che in realtà Oettinger aveva detto: "Quello che temo e che penso accadrà è che le prossime settimane finiscano per mostrare drastiche conseguenze nei mercati italiani, sui titoli e sull'economia, così vaste che potrebbero spingere gli elettori a non votare per i populisti di destra e di sinistra".
Dure le risposte di Di Maio e Salvini, che hanno attaccato Bruxelles affermando di non temere le minacce all'Italia.
Per cercare di riparare la frattura creatasi è intervenuto anche portavoce del presidente della Commissione Ue, Claude Junker, che ha precisato: "Juncker è stato informato di questo commento sconsiderato, e mi ha chiesto di chiarire la posizione ufficiale della Commissione: compete solamente agli italiani decidere sul futuro del loro paese".