Il lockdown, in Italia, verrà prorogato fino al 3 maggio, ci saranno solamente alcune aperture mirate per qualche realtà produttiva nell'ambito delle attività assistenziali.
Nemmeno le pressioni degli industriali delle Regioni del Nord ed il miglioramento dei dati sui contagi da Covid-19 sono quindi bastati a convincere l'esecutivo ad una riapertura.
Caduti nel vuoto anche gli appelli di Confindustria, spinti da parte della maggioranza, con Italia Viva in testa, a far ripartire l'economia, affinché l'attuale recessione “non diventi depressione” per l'intero Paese.
Il messaggio del governo alle parti sociali è stato chiaro: “Prima di tutto viene la salute dei lavoratori”.
Inoltre il Viminale rafforza i controlli per Pasqua, chiedendo alle forze di polizia particolare attenzione per evitare che gli italiani si riversino nelle seconde case usate per le vacanze o nei parchi pubblici.
Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che al momento non ci sono le condizioni per riaprire le attività produttive, perché il rischio è quello di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati ottenuti. Conte ha aggiunto che l'apertura a fine aprile avrebbe inoltre rappresentato un incentivo agli spostamenti degli italiani visti i due ponti del 25 aprile e del 1 maggio.
La cautela è un obbligo ed è essenziale rispettare le misure a Pasqua e Pasquetta, un mantra che i membri del Comitato scientifico ed i rappresentanti del governo continuano a sottolineare in ogni intervento.
Per quanto riguarda il difficile reperimento dei dispositivi di protezione anti-virus, la Guardia di Finanza ha scoperto una turbativa d'asta sulla prima gara d'appalto bandita da Consip, per il valore complessivo di 258 milioni di euro. Il giudice per le indagini preliminari, nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un imprenditore, ha definito il gesto “una puntata d'azzardo giocata sulla salute pubblica e su quella individuale”.
Davide Fifaco