La conferenza dei capigruppo ha deciso quindi a maggioranza di convocare l'aula già nelle prossime ore, per decidere sul calendario che vedrà probabilmente il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, intervenire a Palazzo Madama il 20 agosto. Serve però la conferma del Senato, come il presidente, Elisabetta Casellati, aveva avvertito: se in capigruppo dovesse registrarsi uno scontro e un conseguente stallo, sarà l'Aula ad avere l'ultima parola, “la convocazione dell'assemblea, nell'ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all'unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l'applicazione del regolamento" ha affermato la Casellati. Una scelta fortemente criticata dal capogruppo del Pd Andrea Marcucci e da quello di Leu Loredana De Petris.
Intanto Luigi Di Maio ha negato una possibile alleanza con Matteo Renzi; “Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Sento parlare di aperture o di chiusure ma il M5s vuole solo una cosa: che si apra al taglio dei parlamentari. Ci aspettiamo che la Camera possa votare la legge". Queste le parole del vicepremier e capo politico del M5s.
Al termine della riunione capigruppo i deputati ed i senatori del Carroccio, appena entrati nell'aula dei gruppo parlamentari per la prevista riunione, sono usciti di corsa dirigendosi in massa verso un vicino hotel, dove è stata improvvisamente spostata l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari della Lega, che probabilmente deciderà la nuova alleanza con Silvio Berlusconi.
Sul fronte Pd invece arriva un ulteriore appello all'unità da parte del segretario Nicola Zingaretti, dopo le ipotesi di scissione di Matteo Renzi, che ha parlato della nascita di un nuovo soggetto politico chiamato “Azione civile”.
Nel frattempo, dai primi conteggi il voto in Aula dovrebbe favorire il nuovo asse di M5S, Dem, Leu e gruppo Misto, che potrebbe approvare il proprio calendario e programmare l'informativa di Conte per la prossima settimana.
Davide Fifaco