Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, con un lungo intervento ha riferito in Aula, spiegando che "la proroga, se si epura la discussione da posizioni ideologiche, è una scelta inevitabile, per certi aspetti obbligata, fondata su valutazioni squisitamente tecniche. Non sto dicendo ovviamente che è preclusa una valutazione politica, anzi oggi vi viene richiesta, ma voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di mere istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale per atteggiamento liberticida, reprimere il dissenso o ridurre la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi che non hanno nessuna corrispondenza nella realtà". Queste le parole del premier, che ha aggiunto "se non si condivide la necessità di prorogare l'emergenza lo si dica in modo franco al governo ma non si faccia confusione sulla popolazione, perché oggi sui social c'è qualche cittadino convinto che prorogare lo stato d'emergenza significhi rinnovare il lockdown dal primo agosto. Non è affatto così". Conte ha poi escluso, in questo momento, l'introduzione di misure restrittive e la volontà di creare inutili allarmi nella popolazione. Come anticipato al Senato, come data di proroga dello stato di emergenza da Coronavirus è stata decisa quella del 15 ottobre. Il premier ha inoltre rigettato le accuse dell'opposizione di voler prorogare l'emergenza per giovarsi di poteri "extra ordinem".
Dura la reazione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, nel dibattito alla Camera. La Meloni ha dichiarato: "Io non userò mezzi termini io penso che quello che sta accadendo è gravissimo. Questo è il tassello di una deriva liberticida che il governo ha messo in campo con la scusa del Coronavirus non c' è altra ragione". "Lo stato di emergenza vi serve per consolidare il governo ed il potere facendo quello che volete senza regole e controlli" ha concluso Giorgia Meloni.
Davide Fifaco