Foto: Inps Napoli
Foto: Inps Napoli

Palazzo Chigi non ha intenzione di cambiare idea, infatti Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega all'attuazione del programma, ha definito le polemiche dell’opposizione come pretestuose visto che era stato chiarito da tempo che si trattava di un sussidio a termine. Come ha spiegato, “le persone che perderanno ora il reddito di cittadinanza, lo avrebbero perso anche con la norma dei grillini” anzi, ha sottolineato che grazie a loro i fragili potranno mantenerlo. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha appoggiato la decisione del governo, dichiarando che “chi non può lavorare continuerà a essere aiutato, chi ha trent’anni, non ha disabili a casa, non ha problemi, non ha minori a carico e può lavorare ma si rifiuta, è giusto che non venga più mantenuto a spese dei cittadini italiani”.

Nonostante ciò, le critiche dal centrosinistra e dalla Cgil non si fermano. Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha definito l’abolizione del sussidio come una “guerra ideologica sulla pelle dei poveri”, che rappresenta, secondo lui, una vendetta nei confronti del Movimento. Allo stesso tempo, è arrivato anche un allarme da parte dei servizi sociali, i quali dovrebbero prendere in carico le persone in difficoltà, ma sembra che ci sia una grave carenza di organici. Come hanno reso noto, ce ne sono solamente 15 mila sui 30 mila necessari, e ciò rappresenta il rischio di una “bomba sociale”, ha avvertito il sindacato pubblico della Cgil.

Anche la segretaria Elly Schlein ha preso parola dopo gli ultimi attriti tra maggioranza e opposizione, spiegando che “sono 169 mila le famiglie che sono state avvisate che non riceveranno più sostegno contro la povertà attraverso un sms”. I primi messaggi sono arrivati il 28 luglio e immediate sono state le centinaia di chiamate all’Inps per avere informazioni e chiarimenti a riguardo. Quindi cosa c’è da aspettarsi dalla revoca del reddito di cittadinanza? La nuova normativa prevede che dopo sette mesi non saranno più idonei a ricevere il sussidio tutti i nuclei familiari in cui non ci sono componenti disabili, minori o over 65. In Campania sono quasi 37 mila i messaggi che sono arrivati alle famiglie beneficiarie del reddito, e sarà la provincia di Napoli quella che avrà il maggior numero di sospensioni, ed è proprio nel capoluogo campano che è iniziata una protesta davanti la sede dell’Inps.

B.Ž.