“Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.
Come previsto, e chiesto anche dai governatori delle regioni, il governo Conte ha deciso di estendere a tutta Italia le misure di limitazione dell’epidemia da coronavirus, finora prevista solo in Lombardia e 14 regioni limitrofe.
Giuseppe Conte ha firmato il decreto, immediatamente operativo, che ha sintetizzato con l’espressione “io resto a casa”, hashtag lanciato su twitter da molti artisti e celebrità in Italia.
"I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute – ha spiegato il Premier -, e le nostre abitudini vanno cambiate ora: non ci saranno più zone rosse, non ci sarà più una zona uno e una zona due, ci sarà l'Italia, con regole uguali per tutti”.
Le regole prevedono il divieto di spostamento fra regioni e all’interno delle stesse, salvo comprovati motivi per lavoro, necessità o salute. Oltre ai provvedimenti previsti per l’ormai ex zona rossa, è stato sancito anche il divieto di assembramento e di attività che richiedano aggregazioni, e il blocco di tutte le attività sportive, competizioni e allenamenti. Chiusi anche tutti gli impianti sciistici, che in alcune aree del paese negli ultimi giorni erano stati addirittura al centro di discutibili campagne pubblicitarie, che avrebbero richiamato sciatori creando occasioni di contagio.
Resteranno aperti i supermercati e tutti i negozi che vendono generi di prima necessità, ma nonostante questo nella notte in molte città si sono formate lunghe code nei supermercati aperti, creando fra l’altro affollamenti contrari allo spirito delle misure. Un blocco totale che dovrebbe far restare a casa il paese e limitare il contagio.
La durata dei divieti, valida per tutta Italia, è fissata per ora fino al tre aprile, così come la chiusura di scuole e università.
Conte però non ha posto limiti alla durata delle misure, bisognerà vedere come andranno i numeri che per ora sono molto preoccupanti: 7.985 i malati in Italia, con un incremento di 1.598 persone in 24 ore, 724 guariti, 102 in più di ieri ma anche 463 morti, 97 in più in un solo giorno.
Alessandro Martegani