Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Circa 5,6 milioni di alunni sono tornati in aula in Italia, per seguire le lezioni in presenza, Tra questi 2,7 milioni sono gli alunni più piccoli, quelli delle scuole d'infanzia, che sono ammessi a scuola anche nei territori in zona rossa. Sono invece 2,9 milioni gli studenti rimasti con la didattica a distanza.

Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che sono tornati a scuola i bambini più piccoli anche in zona rossa, ed ha aggiunto che i ragazzi vanno al 50% in classe nelle zone arancioni ma che si sta lavorando moltissimo perché tutti possano tornare nelle loro aule il prima possibile.

Come noto il personale scolastico è stato da subito inserito tra le categorie che per prime hanno potuto ricevere il vaccino anti Covid. Nonostante ciò, da un recente sondaggio condotto da “Tecnica della Scuola” risulta che quasi il 60% degli intervistati, tra insegnanti ed amministrativi del mondo dell'istruzione, si sono schierati contro l'eventuale obbligatorietà del vaccino per il corpo insegnante. Tra i lavoratori scolastici, quindi, non è vista di buon occhio una eventuale imposizione analoga a quella imposta dal governo al personale medico-sanitario ed ai farmacisti.

Intanto è stato fatto un netto passo avanti tra gli insegnanti che si sono sottoposti almeno alla prima dose del vaccino AstraZeneca, tuttavia sempre secondo al sondaggio, sono aumentati anche gli insegnanti che non hanno intenzione di vaccinarsi, probabilmente perché quelli che non si sono sottoposti alla somministrazione sono ancora i più restii all'immunizzazione.

Sul tema si è espresso anche Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei Presidi, che si è detto comunque soddisfatto dell'andamento delle vaccinazioni del personale scolastico ed ha parlato dell'idea di monitorare con frequenza la popolazione studentesca, per un rientro in aula in sicurezza, come del resto ipotizzato anche dal ministro dell'Istruzione. Secondo Giannelli il problema è solo logistico, perché effettuare questo tipo di operazione su tutta la popolazione studentesca in presenza è un'operazione di grandi dimensioni.

Davide Fifaco