Divisi da qualche seggio, a pochi metri l'uno dall'altro, ma politicamente molto distanti e con un rapporto ormai compromesso. Matteo Salvini e Luigi di Maio hanno assistito seduti fra i banchi del governo, ma senza nemmeno scambiarsi un cenno di saluto, alla discussione e al voto sulle mozioni sulla Tav.
Il dibattito ha messo in luce da una parte la distanza fra Lega e 5 Stelle su temi fondamentali, prontamente sottolineata dalle opposizioni, dall'altra la situazione del governo ormai sull'orlo della crisi.
Una situazione evidente anche quando la Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha dato la parola al governo per esprimere il parere sulle mozioni sull'Alta velocità Torino-Lione: Massimo Garavaglia, leghista e viceministro all'economia, si è espresso a favore della Tav, ma subito dopo il sottosegretario Vincenzo Santangelo dei 5 Stelle si è rimesso all'Aula.
Alla mozione presentata dai 5 Stelle, che impegnava il Parlamento a ricercare una soluzione diversa dalla Tav, si opponevano quelle di PD, Forza Italia e Fratelli d'Italia, favorevoli all'opera, che hanno ottenuto anche l'appoggio della Lega. Quella contraria alla Torino Lione è stata invece respinta.
Un'altra partita vinta da Matteo Salvini, che sembra giocare più contro gli alleati di governo che contro le opposizioni, mettendo sempre più in difficoltà l'esecutivo che pur aveva dato via libera all'opera affermando che bloccarla sarebbe costatato troppo.
Le opposizioni hanno immediatamente sottolineato tutte le contraddizioni presenti nel Governo, invitando dichiaratamente Giuseppe Conte a salire al Colle per rimettere il mandato e ridare la parola agli elettori: "Il governo non ha più una maggioranza - ha detto il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti -. L'Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani".
Salvini intanto incassa il successo e si prepara a dare il via a un tour nel centro sud, un'iniziativa intrepretata subito come pre elettorale. Dall'altra parte i 5 Stelle, battuti su un tema di bandiera, sembrano aver accusato il colpo: il ministro Toninelli, fiero oppositore della Tav rischia la poltrona, la stessa leadership di Di Maio è messa in discussione e non manca la sollevazione della base del partito, che chiede di far saltare il governo.
Alessandro Martegani