Sostegni ai lavoratori, al turismo, ai giovani ma anche lotta al Covid e fisco. È stata una conferenza stampa a tutto campo quella affrontata dal premier italiano Mario Draghi dopo l’approvazione del Decreto Sostegni bis da parte del Consiglio dei ministri.
Si tratta di un provvedimento da 40 miliardi che, ha detto Draghi, era necessario per “attrezzarsi ad affrontare questa congiuntura che è positiva, ma difficile”. Fra i provvedimenti ci sono “sostegni ai lavoratori e alle fasce in difficoltà” allargando gli aiuti a 370mila nuove partite Iva. Previsti anche fondi per consentire ai giovani di comprare una casa e avviare una famiglia. Fra le novità anche un fondo per la ricerca di base, con 50 milioni subito e altri 150 per ogni anno a venire.
Ci sono anche fondi per il turismo anche se, ha spiegato il premier, al momento “la miglior misura per il turismo sono le riaperture” e una regolamentazione europea che faciliti l’arrivo dei turisti dall’estero.
Fra un mese, ha poi aggiunto, l’Italia sarà pronta a partire con gli investimenti del Recovery plan, che però richiederanno anche riforme, come quella del fisco che non dovrà però rallentare la ripresa. A riguardo Draghi ha sottolineato come sia necessario evitare politiche fiscali restrittive, escludendo la proposta del segretario del Pd Enrico Letta di tassare i più ricchi per pagare una “dote” ai giovani. “Non ne abbiamo mai parlato, - ha detto - non l'abbiamo mai guardata, e non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”.
Draghi ha poi espresso soddisfazione per la decisione di avviare riaperture graduali con il rischio calcolato: una decisione, ha detto, che in gran parte “è frutto della campagna vaccinale seguita dal governo”.
Alessandro Martegani