Nei primi tre mesi del 2021 in Italia, secondo i dati raccolti dalla Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), il vinile è tornato a sorpassare il cd, che segna un calo del 6% delle vendite.
Il mercato ormai è dominato dallo streaming, che copre l'80% del fatturato ed il vinile rappresenta l'11% di tutte le vendite musicali italiane.
Un supporto che seppur meno “tecnologico” è tornato a furoreggiare, un vero e proprio oggetto del desiderio “vintage” che molti collezionisti apprezzano, alimentando anche un importante mercato dell'usato.
Parte del successo dei dischi a 33 giri, anche sulle giovani generazioni, è dovuto ai social. Gruppi su Facebook, Twitter ed altre interfacce, canali YouTube su cui si discute di musica e di vecchi e nuovi vinili, hanno fatto rinascere questa cultura dell'ascolto analogico, dando quinti la spinta alle case musicali per la ristampa di vecchi successi e l'introduzione di questo formato anche per i nuovi lavori degli artisti più in voga e di successo.
Sicuramente il fatto di essere un oggetto di nicchia riservato ad appassionati e nostalgici, quasi un lusso nel mondo frenetico della musica, ha reso il vecchio disco un prodotto di moda e molto ambito. Il suono meno freddo e più ricco, grazie anche alle sempre più sofisticate tecniche di incisione, hanno migliorato notevolmente la qualità del prodotto finale, tanto da accontentare anche chi è dotato di un orecchio più esigente.
Insomma, ormai sembra che il fruscio e le imperfezioni ben conosciuti da chi possiede un giradischi non creino più fastidio nell'ascoltatore medio ma piuttosto contribuiscano a parte del fascino del disco, senza dimenticare l'importanza delle custodie-copertine, a volte delle vere e proprie opere d'arte illustrata che possono essere esposte come quadri.
Davide Fifaco