Rinvio a Giudizio per la ministra del turismo Daniela Santanchè, accanto ad altre sedici persone e alle società, controllate dalla stessa ministra: Visibilia Editore, Visibilia Srl, e Visibilia Editrice.
È stata questa la richiesta della procura di Milano che indaga sull’operato degli amministratori del gruppo, fra cui figura il nome dell’esponente di Fratelli d’Italia (oltre a quelli del compagno Dimitri Kunz, della sorella Fiorella Garnero e della nipote Silvia Garnero), con l'ipotesi di reato di falsificazione dei bilanci nelle varie società dal 2016 al 2022.
Secondo una nota diffusa dal procuratore di Milano, se i bilanci fossero stati scritti correttamente "avrebbero evidenziato una perdita del capitale sociale per Visibilia Editore, a partire dal bilancio 2016, per Visibilia Srl, a partire dal bilancio 2014 e per Visibilia Editrice, dal bilancio 2021".
Nell'avviso di conclusione delle indagini sul presunto falso in bilancio si sottolineava invece come 15 delle 17 persone indagate, abbiano omesso "ogni attività di accertamento sulla corrispondenza del bilancio alle risultanze delle scritture contabili e sull'osservanza delle norme", “al fine di conseguire un ingiusto profitto”.
Stralciata l’ipotesi di reato di bancarotta, poiché per nessuna delle società del gruppo è nel frattempo intervenuta una dichiarazione d'insolvenza.
Non si tratta dell’unica indagine in cui è coinvolta la ministra di Fratelli d’Italia: nel maggio scorso la procura di Milano aveva richiesto il rinvio a giudizio di Daniela Santanchè e di altre due persone, con l'ipotesi di truffa ai danni dell'Inps, per presunte irregolarità nel ricorso alla cassa integrazione legata all’emergenza Covid 19, per 13 dipendenti.
Alessandro Martegani