Quattro gli incendi attivi nel territorio boschivo di Oristano, nel centro-ovest della Sardegna. Attualmente sono decine e decine gli uomini impegnati nel tentativo di domarlo, insieme ai mezzi aerei regionali e nazionali. Sono inoltre state sfollate oltre 1.500 persone. Dal nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio, pubblicato dalla Protezione civile, risulta che la situazione è ancora molto difficile nella zona dell’Oristanese e parte del Nuorese, dove le fiamme continuano ad essere alte da ormai quasi tre giorni. Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli ma anche ucciso animali ed è calamità con danni incalcolabili all'agricoltura negli oltre 20 mila ettari andati a fuoco. Questo quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti. "Ai costi economici e sociali - si rileva ancora nel monitoraggio - si somma una vera catastrofe ambientale con lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo in aree dove saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Un disastro sotto ogni punto di vista".
Ma non solo la Sardegna brucia. Altri incedi si registrano in Sicilia, nella zona di Erice in provincia di Trapani. Un vasto rogo sta distruggendo la parte verde nel lato Nord della locale montagna. I danni sono ingenti e le fiamme si stanno propagando anche verso la costa.
E non sono solo gli incendi a flagellare l'Italia, visto che al Nord si lotta contro il maltempo. Grandine, vento e nubifragi hanno devastano campi, vigneti, frutteti e stalle, mentre al Sud ortaggi e agrumeti sono senza acqua dopo tre mesi senza piogge, con il caldo che ha quindi contribuito al divampare degli incendi anche in Puglia.
Davide Fifaco