Netta la vittoria della coalizione di centrodestra alle regionali in Sardegna. Christian Solinas è quindi il nuovo Governatore. Il 47 per cento ottenuto dalla coalizione non fa però cambiare idea al leader della Lega, Matteo Salvini, che ha dichiarato che col vecchio centrodestra non tornerà mai. Il Pd risulta primo partito, crolla invece il Movimento 5 Stelle.
La Sardegna torna in mano al centrodestra, ma i risultati elettorali sostanzialmente non premiano pienamente nessuno, con la Lega che sembrava potesse sbancare le urne, ma invece così non è stato, con il crollo del Movimento 5 Stelle e con il Pd primo partito ma una coalizione di centrosinistra che dopo il pronosticato testa a testa è invece rimasta ben lontana dagli avversari del centrodestra.
Christian Solinas, segretario regionale del Partito sardo d'azione, ha ottenuto quasi il 48% dei voti, Massimo Zedda, l'indipendente scelto dal centrosinistra si è fermato al poco meno del 33%, Francesco Desogus, candidato del Movimento 5 Stelle ha ottenuto l'11,18% delle preferenze. Andando a guardare le percentuali dei partiti, il più votato come già sottolineato, risulta essere il Partito Democratico con il 13,45%, seguito dalla Lega con l'11,36% mentre il M5S ha ottenuto il 9,71% delle preferenze. Da ricordare che nelle precedenti elezioni regionali non si erano presentati né Lega né 5 Stelle. I grillini 5 anni fa si dissero "non pronti" alla sfida, ora invece ci hanno provato, forti del 42% ottenuto sull'isola alle politiche, andando però incontro ad un vero e proprio flop.
Non del tutto soddisfatto anche Matteo Salvini, visto che in questo caso a vincere è stata l'alleanza ma i voti alla Lega rispetto alle politiche di fatto non sono saliti. Però, come ha sottolineato il leader leghista, il carroccio finora ha vinto 6 a 0 contro il Pd, visto che oltre alla Sardegna nelle recenti tornate si sono imposti anche in Friuli, Molise, Trento, Bolzano e Abbruzzo.
Intanto non mancano ulteriori polemiche all'interno del Movimento 5 Stelle, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, che alla domanda se le esternazioni ministro delle Infrastrutture Toninelli facciano perdere voti ha ribattuto "non posso rispondere", aggiungendo "Danilo Toninelli sta svolgendo un grande lavoro in un Ministero non facile. Non ho voluto rispondere perché una domanda così non meritava risposta e per questo mi sono limitato ad una risata".
Si parla inoltre di una sfiducia verso il ministro all'Economia Giovanni Tria, che riguardo alla Tav ha dichiarato "Non mi interessa l'analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav". Lo stesso Toninelli ha però replicato affermando "ha dimenticato che c'è un contratto di governo, lui dovrebbe ricordarlo. Tria si atterrà a quello che c'è scritto nel contratto".
Davide Fifaco