Il passo della presentazione è stato immediatamente rimosso, ma rimangono il biasimo e lo sconcerto in Italia per il testo presente fino a ieri sul sito internet dell'Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma, dove le sedi scolastiche, elementari medie, venivano divise per classi sociali.
“La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna - si leggeva - accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto”, “il Plesso di via Assarotti, alunni di estrazione sociale medio-bassa”, molti “con cittadinanza non italiana”, mentre “nel plesso di via Vallombrosa, ci sono prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell'alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)”.
Un testo classista, che, con l’intenzione ufficiale di rappresentare lo spaccato sociale della struttura, puntava a dare ai genitori indicazioni sul tipo di famiglie dei bambini presenti nelle varie strutture, andando contro ogni principio costituzionale e dell’ordinamento scolastico italiano.
La presentazione, pubblicata sul sito dal 2011 ma rilanciata su Twitter solo dopo 9 anni, ha fatto rapidamente il giro del paese: la dirigenza dell'Istituto ha eliminato il passaggio incriminato, parlando di “una mera descrizione socioeconomica del territorio secondo le indicazioni del Miur” senza “alcun intento discriminatorio”, ma a smentire l’istituto è stata la ministra per l’istruzione Lucia Azzolina, ricordando che la scuola deve “favorire l’inclusione” e che “descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso”.

“È davvero inaccettabile - ha aggoiunto la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani - la presentazione che divide i bambini in base alla classe sociale: da una parte i ricchi, dall’altra i poveri. La scuola italiana non può e non deve essere questo. La scuola è il luogo dell’inclusione e non della ghettizzazione. E in questo senso deve offrire pari opportunita’ a tutti e deve accorciare le distanze, senza distinzione alcuna".

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha sdefinito "intollerabile che gli studenti dell’Istituto comprensivo di via Trionfale vengano suddivisi per censo: discriminare e creare barriere - ha aggiunto - è esattamente l’opposto di quello che dovrebbe essere un insegnamento corretto, responsabile e inclusivo".

Anche genitori delle scuole sotto accusa hanno criticato la presentazione dell’istituto, e l'Associazione dei presidi italiani ha ricordato come “la scuola è un luogo educativo ed inclusivo, e non può evidenziare eventuali differenziazioni socioculturali degli alunni iscritti, con il rischio di originare idee o forme classiste”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO