Il ministro italiano dell'Interno, Luciana Lamorgese, lo ha ribadito: "il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti: si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute". La direttiva - ha confermato la Lamorgese - è quasi pronta, vanno solo messi a punto gli ultimi aspetti.
La ministra ha aggiunto che sono diversi sabati che le città hanno tantissime difficoltà e che la maggior parte dei cittadini che si sono vaccinati ed osservano le regole hanno il diritto ad avere spazi di vita sicuri. La Lamorgese ha inoltre ringraziato i sindaci per il loro ruolo per la tutela della sicurezza e della salute. Ha inoltre precisato che le regole partono già da oggi poi saranno affrontate anche per il fine settimana nei vari comitati di ordine e sicurezza pubblica.
Sulle manifestazioni è intervenuto anche il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha affermato che per colpa de cortei no Green pass a Trieste si è registrato il più grande cluster della storia della pandemia in regione.
Il Coordinamento No Green pass risponde invece che non sono le manifestazioni all'aperto le prime cause dei focolai bensì i tagli alla sanità e alla medicina territoriale e la non risoluzione di problematiche basilari quali il sovraffollamento delle classi e dei trasporti. Intanto per il fine settimana sono già annunciate due nuove manifestazioni, a Gorizia ed a Trieste, dove sarà presente anche Carlo Freccero, uno degli intellettuali contro il Green Pass.
Secondo le nuove regole i sindaci delle due città possono evitare il passaggio dei cortei nelle vie centrali e sia Ziberna che Dipiazza hanno già espresso la volontà di seguire le disposizioni. Il primo cittadino isontino ha anche fatto appello alla responsabilità dei manifestanti e li ha invitati "a non lasciarsi ingannare da imbonitori che puntano, in prospettiva, solamente a ottenere consensi elettorali ma ad adottare nuove forme di confronto per arrivare a possibili, pur se difficili soluzioni condivise. Trasformare la discussione sui vaccini e sui green pass in una guerra civile, alla fine, lascerà solo macerie e spero davvero, per evitare che ciò avvenga, che ci sia un recupero collettivo del senso di responsabilità", ha concluso Ziberna.
Davide Fifaco