Il progetto di ricerca sulle Comunità italiane nei Balcani ha l'obiettivo di esplorare la storia recente delle minoranze storiche italiane che vivono nell'Europa sudorientale, in particolare nell'area balcanica, osservando le potenzialità culturali, economiche, sociali e politiche dell'Italia, in qualità di “nazione madre” di queste minoranze.
Lo studio è cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è condotto e promosso da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT), in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell'Università di Fiume, da Eurac Research e dalla Fondazione Museo storico del Trentino.
A presentare il progetto ed il relativo dibattito il presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maurizio Canetta, la vicepresidente nonché caporedattrice della redazione di Intrattenimento di Radio Capodistria, Donatella Pohar ed il giornalista della Rai Walter Skerk, che ha spiegato come lo studio portato avanti da giovani ricercatori sia imponente, prendendo in considerazione in particolare l'Istria, la Dalmazia ed il Quarnero, ma anche altre zone con presenze italiane, come la Slavonia e la Bosnia.
Una delle ricercatrici, Alexandra Tomaselli dell'Eurac ha precisato che in alcune zone la lingua italiana non si è sviluppata in profondità ma le comunità sono comunque presenti culturalmente, ma ha anche sottolineato che i mezzi di comunicazione riesco a fare da ponte tra le diverse comunità e la nazione madre.
Ed è proprio questo uno degli obiettivi della ricerca: esplorare le potenzialità delle politiche estere dell'Italia per queste minoranze ed anche di attore politico di strategica rilevanza nell'area.
È stato inoltre spiegato che la prima parte della ricerca empirica prevede uno studio di carattere storiografico, per ricostruire l’evoluzione delle comunità italiane dall’esperienza nella Jugoslavia socialista fino alla transizione ai nuovi paesi indipendenti post-jugoslavi.
La seconda parte del lavoro proporrà un’analisi dell’odierno quadro socio-giuridico, culturale ed economico nonché dell'attuale ruolo di quelle che sono diventate le minoranze storiche italiane nei paesi dei Balcani.
Davide Fifaco