Nessun attacco alla magistratura, ma preoccupazione per l’atteggiamento di alcuni giudici. Ribatte punto su punto alle polemiche Guido Crosetto, ministro della difesa che ha riacceso lo scontro fra politica e magistratura dopo un‘intervista al Corriere della sera in cui ventilava il pericolo di “opposizione giudiziaria”, raccontando di “riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”.
Parole che hanno riportato immediatamente il paese ai tempi del governo Berlusconi, in cui il Cavaliere parlava di uso politico della giustizia e di magistrati schierati politicamente.
La magistratura ha reagito, così come l’opposizione, che ha accusato la destra di voler mettere sotto controllo un potere dello stato, puntando il dito anche contro l’ipotesi di riforma della giustizia. Un pericolo inesistente secondo Crosetto che però ha invitato a ragionare non sulle frasi della magistratura nel suo complesso ma di alcuni giudici:
“Ho totale fiducia nella magistratura – ha assicurato - ma so discernere, mi riferisco ad alcune cose pubbliche che ho sentito in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere 'una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti'". "Ho trovato alcuni magistrati che vedono nel governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C'è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase l'avesse pronunciata un generale o un prefetto".
Crosetto ha anche rinviato al mittente le accuse di aver evitato il confronto: "Su tutto ho problemi, tranne che confrontarmi con il Parlamento su frasi che io non trovo gravi", ha detto all’Aula di Montecitorio in gran parte vuota, circostanza sottolineata dallo stesso ministro, che ha però ringraziato sia la segretaria del Pd Elly Schlein sia il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, per la presenza fra i banchi dell’opposizione.
“Sono colpito dalla mistificazione delle mie parole" – ha poi aggiunto - "io non attaccherò mai la magistratura", ha ricordato, sottolineando di esser stato ingiustamente attaccato. "In questi giorni è stato messo su un plotone di esecuzione ad personam".
Del tema del rapporto fra politica e magistratura in ogni caso, ha concluso, “dobbiamo discutere prima o poi” e “io mi chiedo: il ruolo della magistratura è quello di riequilibrare la volontà popolare? È possibile che in questo Paese non si possa fare una riforma della giustizia? Il problema – ha detto - è quali sono le regole sulle quali fondiamo il nostro sistema democratico” e “non penso che esista un organo dello Stato che deve riequilibrare l'altro'”.
Alessandro Martegani