Il ministro italiano per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia ha spiegato ai governatori delle Regioni italiane che le loro ordinanze dovranno essere coerenti con il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Se ci saranno ordinanze non conformi verrà inviata una lettera con la scheda, che indicherà le parti non congruenti e la richiesta di rimuoverle, unicamente in caso di allentamento delle misure. Se ciò non avverrà Boccia ha anticipato che sarà costretto a ricorrere all'impugnativa al Tribunale amministrativo regionale od alla Consulta. Il ministro sottolinea che cercherà però grande collaborazione prima di impugnare qualsiasi provvedimento.
Il rappresentante del governo ha inoltre aggiunto che “in base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate" tra le Regioni sulle riaperture di attività. Il principio è "meno contagi più aperture e viceversa”. Boccia ha poi sottolineato l'importanza di dare un segnale di unità, come buon esempio per la cittadinanza.
Intanto il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha presentato un piano di riaperture per la sua regione, precisando che l'investimento principale è sulla messa in sicurezza dei cittadini, con la mascherina come presidio imprescindibile e tamponi obbligatori per chi si ricovera o deve programmare un intervento chirurgico, queste le linee guida principali per gli ospedali non Covid che entreranno in vigore il 4 maggio.
In Friuli Venezia Giulia l'ultimo bollettino rilasciato parla di 3.010 positivi al Coronavirus, un incremento di 15 unità. I totalmente guariti sono 1.355. 7 i decessi in più che portano a 285 il totale delle vittime in regione. Trieste il territorio più colpito con 149 morti, seguono Udine con 71, Pordenone con 61 e Gorizia con 4.
Davide Fifaco